Nel pomeriggio esco per visitare i dintorni, sempre sotto la pioggia. Mi dirigo verso un tempio buddista...è difficile orientarsi, in Cambogia spesso le strade non hanno nomi. Solo numeri. E comunque non sono scritti ai lati delle strade (a Phnom Penh infatti è stata davvero dura capirci qualcosa all'inizio!!!).
Nel cercare questo tempio mi imbatto invece in una scuola buddista. Proseguo e trovo un edificio pieno di monaci...non sembra un tempio...chiedo allora il permesso di entrare a uno di loro, che mi accoglie a braccia aperte...così scopro che si tratta del dormitorio dei monaci della scuola!!!! Un ragazzino che si trova lì si offre poi di portarmi al tempio e così lo trovo (era solo qualche metro più in là!), però è il momento della preghiera e tutti i monaci sono inginocchiati dentro e cantano...non mi pare il caso di entrare. Giro attorno e guardo solo dalle finestre...molto particolare, con tutte le pareti affrescate (o dipinte...non so se sia legno o muro...). Nel frattempo lo stesso ragazzino mi dice che mi vuol portare a vedere la scuola: penso immediatamente che voglia semplicemente farmi da "guida" per avere qualche dollaro da me e non ne sono molto contenta, ma va bene, ormai sono qui e lo seguo. La mia cattiva fede era proprio mal riposta: il ragazzino mi guida in una classe dove sta iniziando una lezione d'inglese tenuta da un monaco!!!! E mi guida così a vivere un'esperienza fantastica: mi siedo in classe, insieme a questa ventina di ragazzi di diverse età e seguo la lezione su "family and friends". Davvero bello, parlo in inglese alla classe, leggo dei brani, faccio conversazione con il monaco...e si, faccio i miei esercizi insieme alla classe, sul libro che il monaco mi ha prestato! Avevo letto di esperienze del genere sulle guide turistiche, ma non pensavo accadessero davvero!! Molto bello, ne sono colpita.
In effetti, in Cambogia ho avuto modo di conoscere molti monaci. A partire da quello a Phnom Penh che mi ha mostrato il tempio. Prima non sapevo bene come atteggiarmi con loro, non sapevo se ci potevo parlare etc. Invece ho scoperto che si tratta di persone normalissime, ragazzi che vanno a scuola o all'università. E sono monaci spesso solo perché sono troppo poveri per poterlo fare da persone "civili" (a quanto ho capito i monaci hanno uno sconto sulla retta. Inoltre ricevono vitto e alloggio gratis). E qui in Cambogia ne ho conosciuti un paio. Uno di questi, in autobus, mi ha raccontato la sua storia, i suoi sogni per il futuro etc. e ci siamo poi scambiati i contatti facebook e Skype...probabilmente non lì userò mai, ma è stato così gentile!
La sera faccio un giro in centro: molto turistico (ristoranti, centri massaggi etc. ovunque), ma piuttosto grazioso. C'è anche un night market, dove faccio un giro in cerca di qualche souvenir. Bella città, mi piace! Presto però torno in hotel: domani sarà un giorno impegnativo!
Mi sveglio alle 4.30 di mattina (5 ore di sonno...tornerò distrutta in Italia!) perché il tuk tuk mi attende alle 4.45 per portarmi a vedere l'alba ad Angkor. Arriviamo là col buio, insieme ad altre decine di tuk tuk, biciclette, macchine, tutti stracolmi di turisti.
Entro in questo enorme tempio, Angkor Wat, il più famoso (e non certo il più grande), dove una folla di turisti è già raccolta in attesa dell'alba per fare foto. Mi aggiungo a loro, c'è poco da fare purtroppo, non posso andare in altri posti.
L'alba si rivela deludente, è nuvoloso e il massimo che si vede è la luce che aumenta...quindi dopo breve mi stufo di stare lì e lascio la folla per entrare finalmente all'interno di questo tempio spettacolare: è circondato da un fossato pieno d'acqua largo 200m.
So che è piuttosto sciocco, ma una volta dentro, esplorando questi stupendi bassorilievi, da sola, con il cellulare a farmi luce, visto che è ancora piuttosto buio...è sciocco si, ma mi sento un po' come i primi esploratori che hanno scoperto il sito. È un'emozione grande. Esploro così il tempio e presto arrivano altri turisti a rompere la magia...ma sono comunque molto contenta!
Scopro così che questo popolo ama davvero i gradini, tanto quanto io li odio!!! Praticamente tutti i templi sono costruiti a "montagna", per simboleggiare il monte Meru (non ricordo più cosa sia esattamente, ma potete informarvi qui http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Meru_(mitologia)), così ogni tempio è fatto di grandi torri, alte anche più di 50m, che si "scalano", letteralmente, con gradini stretti e ripidi (che la pioggia rende ancora più difficili da salire!).
Passo l'intera giornata (12 ore alla fine!!) a visitare moltissimi templi diversi, scortata dal tuk tuk e bagnata fradicia...non smette di piovere un secondo, ma sono così assorta dal visitare e far foto che a malapena me ne accorgo! Durante la giornata, da tante foto che faccio, mi si scarica addirittura la macchinetta...ma niente paura, c'è ancora il cellulare ad assistermi!
Credo di aver fatto 400-500 foto...pazzesco. Il problema è che è un posto spettacolare e pieno di particolari stupendi e vorrei ricordare ognuno di questi.
Ogni tempio è diverso dall'altro, ogni bassorilievo è speciale.
Per non parlare poi di Tha Phrom: è un tempio che è stato lasciato com'era, cioè invaso dalla vegetazione.
Alberi secolari che, con le loro radici, abbracciano le costruzioni e diventano un tutt'uno con esse...c'è poco da dire, è incredibilmente bello.
Il mio preferito rimane però un altro tempio, Preah Khan, che è meno visitato poiché si trova un po' fuori dal classico giro di visite.
E per questo forse mi piace di più, c'è meno gente e poi non ci sono gradini! E le piante lo avvolgono. È stupendo.
Ogni minimo dettaglio qui è speciale, potrei parlarne per ore o caricare centinaia di foto.
E comunque non renderebbe l'idea di trovarsi in questi templi in mezzo alla giungla. È stata una giornata splendida, per quanto molto piena e faticosa.
Solo qualche dettaglio in più: ovunque decine di bambini, spesso scalzi nel fango, ti seguono, cercando di venderti di tutto, o semplicemente chiedendo dei soldi. E per bambini, intendo dai 3-4 anni in su...e quelli più piccoli vengono invece portati in braccio dalle mamme, che altrettanto chiedono dei soldi. Ciò solo per dire che qui la povertà si respira davvero da vicino. È tangibile. Si è circondati. E, in quanto turista che spende soldi qui per cavolate, ci si sente davvero in colpa verso questa gente.
Camminando tra i templi capita inoltre di vedere mucche che pascolano e anche scimmie o elefanti (turistici).
La sera sono davvero stanca e mi concedo una veloce cena (amok dentro un'ananas!!!) Prima di buttarmi a letto!
Il giorno seguente incontro un'inglese e con lei
passeggiamo per la città e decidiamo poi di prendere un tour (costosissimo!) nel pomeriggio,
per visitare un villaggio galleggiante che si trova vicino a Tonlè lake, il lago enorme che è in mezzo alla Cambogia.
Poco prima di partire, pranzo nel "Butterfly garden":
un ristorante con un giardino pieno di farfalle (almeno credo, perché continua a piovere e io ne vedo solo 4-5! Ma comunque molto grazioso).
Il tour si rivela una fregatura: totalmente turistico e non interessante.
Vediamo questo villaggio, niente di più di quelli del Mekong, e una fattoria dove allevano coccodrilli (per mangiarli e farne borse).
Il tutto con centinaia di turisti intorno e svariate piccole barchette con mamme e bambini che chiedono la carità...per niente bello.
Inoltre,c'è pure brutto tempo: pioggia e vento forte e ho addirittura freddo!
Pazienza, ormai è andata così.
Stanotte alle 2 riparto per Bangkok!
Stanotte alle 2 riparto per Bangkok!
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