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lunedì 2 settembre 2013

13º, 14º, 15º giorno: Huè

Arrivo ad Huè che è già ora di pranzo e nello scendere dal treno conosco una ragazza americana e suo zio, che stanno viaggiando insieme. Andiamo insieme al ristorante e prendo una stanza nel loro hotel.

Il primo giorno (è già pomeriggio) facciamo un giro per la città, ma è tardi per visitare qualsiasi museo (chiudono tutti per le 5-5.30), così camminiamo per le strade e visitiamo una pagoda, dove un gruppo di monache in grigio vestite stanno pregando, all'interno del tempio, con un libro aperto di fronte, mentre subito fuori un gruppo di ragazzini sta giocando rumorosamente a calcio. Ma tutto è integrato, nessuno sembra disturbato da ciò.
Monaci vestiti in marrone si aggirano intanto sorridenti nel cortile. Si respira tranquillità.

E nell'edificio attiguo si trova una piccola scuola (un'unica aula) sulla cui lavagna sono rimaste le scritte della lezione della mattina: ideogrammi, con la traduzione sottostante in lettere romane...molto interessante!!!
La sera conosciamo un'altra ragazza americana (aiuto, sono circondata!) e ceniamo tutti insieme.












Il giorno seguente è dedicato alla visita della Cittadella imperiale. Già, perché Huè è stata la capitale imperiale, fino al 1950 circa (?!?! Quanta ignoranza, non sapevo il Vietnam avesse avuto una famiglia reale fino a così pochi anni fa...si imparano moltissime cose viaggiando).









È una costruzione di stile "cinese", muraglia (di 10 metri di spessore) che circonda un quadrilatero perfetto, al cui interno si trova un altro "piccolo" quadrato, circondato da altre mura, che rappresenta la città reale, dove la famiglia viveva.









Al suo interno, oltre alle abitazioni, c'è un'intera città: templi, laghetti, teatro, ... Purtroppo la parte centrale è stata distrutta durante la guerra americana e non ne resta nulla, se non uno spazio brullo, con residui di basamenti dei muri.

Continuiamo la visita al museo delle belle arti: deludente per me, un'unica sala, con pochissimi oggetti esposti.
Ma pazienza.


E infine una bella passeggiata di 6km sotto il sole cocente per raggiungere una famosa pagoda, dove ha vissuto il monaco che si è dato fuoco a Saigon per protestare contro la repressione della religione buddista.
Dovremmo studiare di più la storia asiatica.















A circa 10km dal centro città si trovano le tombe imperiali: mausolei costruiti dagli imperatori per loro stessi (quando ancora in vita) e anche abitati dagli stessi.





In effetti, non si tratta del concetto di tomba che abbiamo noi: sono delle grandi ville, circondate da estesi giardini e laghetti per lo svago degli imperatori, con abitazioni reali e case per le concubine, padiglioni su palafitte sull'acqua, per i momenti di relax.










E statue di elefanti, cavalli e soldati, per proteggere il defunto.
Stavolta ci arriviamo in bici però! E anche così, non è facilissimo, viste le temperature (non ho un termometro ma credo almeno 35 gradi con un tasso di umidità probabilmente superiore al 70%!).


E ora, si riparte in treno (che è in ritardo di un'ora...) per Da Nang, per arrivare poi ad Hoi An. Speriamo di non arrivare troppo tardi, non ho ancora un hotel per stasera!



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